Differenza tra biolago e biopiscina: quale soluzione ecosostenibile fa per te?

Differenza tra biolago e biopiscina

In questo articolo spiegheremo la differenza tra biolago e biopiscina, descrivendone le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi. Speriamo che possa essere utile nel fare più chiarezza nel momento della scelta tra biolago e biopiscina e anche per approfondire meglio le conoscenze nel mondo della depurazione naturale e degli ambienti acquatici.

Cos’è un biolago? Caratteristiche principali

Un biolago è uno specchio d’acqua impermeabilizzato, reso balneabile da processi fisico-chimico-biologici che imitano i meccanismi naturali di depurazione delle acque. La qualità balneabile dell’acqua è mantenuta tramite l’equilibrio ecologico all’interno del biolago, e si evitano processi che inibiscono la vita: sono quindi esclusi raggi UV, prodotti chimici come cloro, rame o altri, ozono, idrolisi del sale. Spesso alcune di queste tecnologie vengono erroneamente descritte come ecologiche ma sono lontane dall’esserlo. 

A differenza di una biopiscina, il biolago si caratterizza per le sue forme organiche e “morbide”, che imitano l’aspetto dei laghi naturali. Vengono usate poche opere in muratura e spesso le pareti non sono verticali ma inclinate come il profilo di scavo. Inoltre, si prediligono finiture e materiali naturali e rustici, come la pietra semi-lavorata o il legno. 

Biolago: come funziona

In un biolago, l’attore principale della depurazione è il biofilm che si forma nel filtro biologico, in simbiosi con le piante acquatiche. Il biofilm è una patina biologica gelatinosa formata da miliardi di microorganismi in cooperazione tra di loro e si forma su qualsiasi superficie del biolago. Si è scoperto che la sua crescita è proporzionale alla velocità del flusso d’acqua che insiste sulla parete. Per esempio, nei torrenti di montagna le pietre del fondo sono spesso coperte dal biofilm. Nel biolago, quindi, si cerca di concentrare la sua produzione all’interno di un letto di ghiaia piantumata con piante acquatiche, in cui si mantiene una circolazione continua tramite una pompa a basso consumo, che mantiene lo scambio d’acqua tra parte balneabile e parte filtrante. Il filtro biologico è molto efficace nell’abbattimento dei nutrienti in acqua e nella competizione con organismi patogeni, grazie al suo potere ossidante. 

Inoltre, è un concorrente delle alghe nell’assimilazione di sostanze nutritive: nel biolago le alghe non si formano proprio perché il biofilm assorbe tutti i nutrienti al loro posto. 

Le tre zone di un biolago

  • ZONA BALNEABILE

E’ l’area adibita al nuoto e all’immersione ricreativa.

Viene separata dalle altre zone tramite opere di muratura sommerse o affioranti.

  • ZONA PIANTE SOMMERSE

E’ la zona adibita alla presenza di piante idrofite emergenti e sommerse. Ha lo scopo di sottrarre sostanze nutritive dalla colonna d’acqua e di abbassare la temperatura del sistema durante la stagione calda, Non in tutti i progetti è presente questa parte.

  • ZONA FILTRO

Consiste in un letto di ghiaia alto 1,1 m e sommerso dall’acqua, in continua circolazione con la vasca. E’ un sistema di fitodepurazione verticale a ghiaia sommersa, piantumato con elofite come Iris, Sparganium ed altre. Ha lo scopo di fare da substrato per la crescita del biofilm sulle pareti della ghiaia ed assorbire nutrienti, anche tramite l’interazione con le radici delle piante. La presenza di zooplancton nel filtro permette di controllare la presenza di batteri e virus patogeni. Può anche essere privo di piante e mascherato da una  pavimentazione.

Biolago e le alghe

Per evitare la formazione di alghe è necessario progettare correttamente la parte filtrante, in modo che possa assimilare tutti i nutrienti e non lasciarne disponibili per la loro formazione. Quando parliamo di nutrienti, ci riferiamo principalmente a carbonio, azoto e fosforo. Facendo una approssimazione grossolana, ma utile ai nostri scopi, questi sono presenti nel fitoplancton in rapporto molare 100:10:1. Per una formazione equilibrata, le alghe hanno bisogno di queste proporzioni. Limitando uno dei tre fattori, si limita la loro crescita. L’elemento più facile da limitare è quello presente in minore quantità, quindi il fosfato. Se i fosfati sono bassi, le alghe non si formeranno. Una delle regole principali è quindi evitare che nel biolago entri materiale organico dall’esterno il più possibile e nel caso rimuoverlo. Inoltre, è importante che l’acqua di riempimento e rabbocco sia povera di fosfati. Per i biolaghi, si possono accettare acque in ingresso con concentrazioni <40 μg/L e il livello in vasca dev’essere almeno <30 μg/L. L’ideale per la limitazione della crescita algale sarebbe mantenere in vasca una concentrazione <10 μg/L. 

Biolago e le zanzare

Per gli stessi motivi, un biolago risulta essere un ambiente ostile alla formazione di larve di zanzare: infatti l’acqua è ossigenata, sempre in movimento, povera di nutrienti e piena di predatori di larve! Quindi le zanzare sono tenute lontane da un biolago che funziona correttamente.

Vantaggi e svantaggi del biolago

Il biolago rispetto ad una biopiscina può presentare alcuni vantaggi e alcuni svantaggi, a seconda delle esigenze e aspettative di inserimento paesaggistico: 

  • è più economico della biopiscina, in quanto spesso non sono previste pareti in muratura ma semplicemente viene impermeabilizzato lo scavo;
  • è più facile l’autorizzazione dove presenti vincoli paesaggistici; 
  • ha un aspetto molto naturale;
  • non si adatta molto a contesti in cui si ricerca simmetria e regolarità architettonica; 
  • rispetto all’idea di piscina convenzionale, è un concetto molto differente per l’aspetto più organico e la scelta dei materiali; 
  • la manutenzione può essere un po’ più laboriosa di quella di una biopiscina: le forme irregolari possono rendere più lungo il lavoro di pulizia, anche se si usasse un robottino.

Cos’è una biopiscina? Caratteristiche principali

Il sistema di depurazione di una biopiscina è uguale a quello del biolago. La differenza tra biolago e biopiscina non sta infatti nel trattamento dell’acqua ma nell’aspetto estetico: la biopiscina si caratterizza infatti per forme regolari e tradizionali, paragonabili alle piscine che siamo abituati a conoscere. In realtà in alcuni Paesi si afferma che i biolaghi vanno dalla categoria 1 alla categoria 3, mentre le biopiscine sono solo le categorie 4 e 5. Clicca qui per approfondire le categorie di depurazione. Questo modo di descrivere viene adottato anche da alcuni costruttori in Italia, quindi è meglio chiarirlo.

Noi preferiamo riferirci solo all’aspetto estetico, perché in realtà le varie categorie di filtraggio possono essere applicate a prescindere dalla forma del progetto. 

Per quanto riguarda i meccanismi di trattamento dell’acqua e la presenza di alghe e zanzare, valgono le cose dette nei capitoli precedenti riguardo ai biolaghi. 

Vantaggi e svantaggi della biopiscina

Per i motivi citati sopra, le biopiscine hanno quindi alcuni vantaggi e svantaggi rispetto ai biolaghi. Vediamone alcuni: 

  • una biopiscina si rifà alle forma delle piscine tradizionali: quindi si presta ad inserimenti più compatti e in contesti dove è richiesta una certa simmetria e regolarità nelle forme;
  • Richiede materiali più lavorati, come pietre squadrate o pavimentazioni formali;
  • Se di forma puramente rettangolare, la pulizia è più semplice anche tramite robottino;
  • I costi sono più elevati rispetto ad un biolago, per la necessità di fare fondo e pareti in muratura;
  • La forma regolare permette inserimenti anche in contesti con poco spazio disponibile;
  • Anche una piscina tradizionale può essere convertita in biopiscina.

Differenza tra biolago e biopiscina 

Riassumendo, possiamo quindi elencare le differenze fondamentali tra biolago e biopiscina:

  • Il biolago ha forme organiche mentre la biopiscina ha forme più squadrate;
  • La biopiscina può essere più facile da mantenere pulita;
  • Il biolago è più economico nella realizzazione;
  • La biopiscina si presta ad inserimenti con poco spazio;
  • Il biolago viene approvato anche in situazioni di vincoli paesaggistici; 
  • Il biolago si presta a contesti rustici e naturalistici mentre la biopiscina è adatta anche in contesti moderni e lussuosi;
  • nelle biopiscine di tipo 5, dove la parte filtrante è nascosta in un locale tecnico, non si nota alcuna differenza da una piscina tradizionale;

Come scegliere tra biolago e biopiscina

Alla luce di quanto detto, speriamo di aver aiutato meglio nella scelta tra biolago e biopiscina, nel momento della decisione del progetto. Se vi piacciono le forme naturali e uno specchio d’acqua simile ai laghi di montagna, sicuramente il biolago è la scelta giusta. Nella progettazione del biolago, si può spaziare molto nella scelta delle piante e nelle forme e materiali che richiamano l’ambiente naturale circostante. La biopiscina si adatta a gusti più tradizionali, di ricerca di forme regolari e simmetriche, anche per esigenze di eleganza e lusso. La biopiscina è la scelta migliore quando si ha poco spazio a disposizione e bisogna lavorare in contesti ristretti. Inoltre, è possibile ricreare l’aspetto di una piscina tradizionale ma con una filtrazione biologica. In ogni caso, la qualità di acqua balneabile e cristallina è assicurata dal sistema di depurazione!

Conclusione

Abbiamo cercato di descrivere al meglio le differenze tra biolaghi e biopiscine. In Italia c’è ancora molta confusione su questo tema, perché sono impianti ancora poco conosciuti e diffusi. Entrambe le installazioni, comunque, sono sicuramente la scelta più ecologica e sostenibile per la balneazione pubblica o privata: infatti non richiedono l’utilizzo di prodotti chimici, promuovono la biodiversità e il risparmio idrico. I biolaghi e le biopiscine non vanno mai svuotati!  Altri argomenti di approfondimento li trovate nella nostra sezione sugli articoli QUI oppure nella pagina delle FAQ. Per avere maggiori informazioni non esitate a contattarci, ci fa sempre piacere diffondere le conoscenze nel mondo della depurazione naturale dell’acqua. 

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