Quanto costa una piscina naturale?

Vuoi sapere quanto costa una piscina naturale (o biopiscina)? I prezzi sono simili a quelli di una piscina convenzionale a disinfezione chimica. Sicuramente, però, si andrà a risparmiare sulla manutenzione e la gestione. Infatti le biopiscine hanno un impianto tecnico molto semplice, con bassi consumi energetici e senza prodotti o sostanze da aggiungere. Inoltre l’acqua della piscina naturale non va mai cambiata!

I costi possono variare di molto a seconda delle scelte progettuali, dei materiali scelti e ovviamente delle dimensioni. Molta differenza la fa, per esempio, l’impermeabilizzazione diretta dello scavo oppure la costruzione in muratura di pareti verticali.

Quindi un biolago potrebbe avere dei costi inferiori rispetto a una biopiscina. La loro differenza sta solo nell’aspetto estetico, mentre il sistema depurativo e la balneabilità sono gli stessi. Il biolago, infatti, si differenzia dalla biopiscina per le forme e l’aspetto più naturali.

Per avere un’idea di massima, i prezzi indicativi chiavi in mano, IVA inclusa, potrebbero essere:

  • laghetti ornamentali: 400 €/m²;
  • biolaghi balneabili: 650 €/m²;
  • biopiscine: 950 €/m².

Per avere un preventivo più dettagliato scriveteci senza impegno cliccando qui e ti diremo quanto costa la tua piscina naturale. I prezzi possono variare molto, più grande si fa e meno si spende al metro quadrato!

Scrivici o compila il nostro modulo cliccando qui. Senza compromesso potremo offrirti una prima idea di costi. Potremo poi organizzare un sopralluogo con una prima bozza di disegno e un preventivo dettagliato, in base alle tue esigenze e gusti personali.

Il nostro spirito è infatti quello di venire incontro alle esigenze estetiche e paesaggistiche del cliente, cercando di interpretare i gusti e le idee di realizzazione. Proporremo una progettazione condivisa in modo da creare un risultato che soddisfi a pieno i sogni di chi poi ci farà il bagno!

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Manutenzione invernale di una biopiscina

In ottobre e novembre le piante acquatiche del filtro vanno tagliate sotto il livello dell’acqua (spazio lasciato circa 10 / 15cm) e rimosse dalla piscina biologica. Anche le foglie delle ninfee ormai diventate gialle o marroni vanno rimosse. Questo permette che non si accumulino troppi nutrienti dentro la nostra biopiscina. Vanno quindi tagliate tutte le parti della vegetazione che sono
diventate marroni. E’ anche possibile mettere una rete di sicurezza contro la caduta delle foglie.

Durante l’inverno sul fondo della piscina si accumula del sedimento, dovuto soprattutto alle foglie della vegetazione circostante che cadono in acqua. Queste andranno rimosse appena le temperature primaverili iniziano ad innalzarsi (periodo febbraio/marzo).

La pompa può essere spenta quando la temperatura atmosferica massima è inferiore o uguale a 8°, il che permette un considerevole risparmio energetico.

La superficie dell’acqua potrebbe anche ghiacciare se le temperature lo permettono: non vi preoccupate, questo fa bene all’equilibrio biologico. Non c’è bisogno di rompere il ghiaccio superficiale.

In generale, con le basse temperature l’attività biologica rallenta molto. Sarà quindi normale vedere le piante acquatiche apparentemente “morte” e comunque un acqua cristallina con qualche sedimento. Ora lasciate riposare la creatura, arriverà in primavera il momento di pulirla!

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Conversione in biopiscina

Anche le piscine a cloro possono diventare biologiche. Si possono progettare filtri biologici da inserire all’interno o all’esterno della biopiscina ed eliminare tutto l’impianto tecnico di clorazione e filtrazione esistente. L’impianto tecnico in biopiscina è costituito solamente da una o due pompe di circolazione a basso consumo. Non sono necessari locali tecnici interrati o grosse infrastrutture. La conversione da piscina a cloro in biopiscina permette un risparmio notevole in consumo energetico e di prodotti chimici, oltre ad avere un’acqua viva e sana in cui immergersi.

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Qualità dell’acqua in biopiscina

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Generalmente si pensa che l’acqua in biopiscina sia sempre un po’ verde o marrone e con tante alghe. Questo è un mito da sfatare! Con una corretta prgettazione possiamo mantenere un’ottima qualità dell’acqua tutto l’anno, cristallina e salubre.

Rigenera garantisce la balneabilità delle biopiscine secondo gli standard della normativa di Bolzano, con un’acqua sempre trasparente ed invitante. CLICCA QUI per saperne di più.

Con una corretta e semplice gestione annuale, potrete avere sempre un’acqua come quella nell’immagine. Questa foto è stata fatta in una piscina realizzata otto anni fa.

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Definizione internazionale di biopiscina

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La IOB – International Organization of natural Bathing waters, ha pubblicato la definizione internazionale di biopiscina. Rigenera fa parte dell’associazione italiana AIABN e della IOB.

Il documento, denomitao “Common Essentials” è stato presentato al congresso internazionale 2021 in Albufeira, Portogallo.

Potete leggere il documento CLICCANDO QUI

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Manutenzione biopiscina in autunno

Siamo giunti alla fine della stagione balneabile. E’ ora di preparare la nostra creatura al riposo invernale. La manutenzione della biopscina non richiede un grande impegno, però va fatta nel modo giusto e non va trascurata.

In ottobre/novembre le piante acquatiche vanno tagliate sotto il livello dell’acqua (spazio lasciato circa 10 / 15cm) e rimosse dalla piscina biologica.

Vanno anche tagliate tutte le parti della vegetazione che sono diventate marroni. E’ possibile mettere una rete di sicurezza contro la caduta delle foglie, così che sarà più facile rimuoverle dalla vasca e non sarà necesario aspirarle.

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Fitodepurazione domestica

Un impianto di fitodepurazione è una parte fondamentale nel ciclo delle acque. Infatti, permette di depurare le acque reflue di casa, grigie e nere, rendendole disponibili per il riutilizzo, come irrigazione, lavaggi, flussaggo nel WC.

Quello in foto è un impianto a fitodepurazione orizzontale (più info qui).

La sua realizzazione è relativamente semplice e vi permetterà di rigenerare le acque di scarico in modo del tutto naturale. L’ultimo impianto realizzato è inserito in un contesto permaculturale, in cui le acque in uscita dalla fitodepurazione vanno ad alimentale un canale swale, ovvero una linea di sub-irrigazione che mantiene il terreno sempre umido e ricco di nutrienti per le piante.

Come al solito, sono le piante e i batteri i veri protagonisti della depurazione. In questa seconda foto vedete un momento didattico collettivo di piantumazione dell’impianto.

I costi di un impianto di fitodepurazione sono molto contenuti, data la semplicità dell’opra e la sua durata negli anni. Noi calcoliamo che un impianto come quello in foto, con una buona manutenzione può durare più di quindici anni senza dover rinnovare le piante e la ghiaia.

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Biopiscine – manutenzione di primavera

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L’inverno è passato e le temperature iniziano ad aumentare. Tra poco si potrà iniziare a fare il bagno!

Prepariamo quindi la nostra biopiscina con una bella pulizia del fondo: rimuoviamo il sedimento creatosi durante l’inverno e riattiviamo l’impianto di ricircolazione.

Iniziano a crescere le piante del filtro e a fiorire la vegetazione del nostro giardino… piano piano insetti ed animali riprendono la loro attività, l’acqua è fresca e pronta ad accogliere i primi bagnanti.

Forse è il periodo più bello per contemplare la nostra biopiscina ed iniziare a vivere il giardino.

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Zanzare

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La biopiscina sarà piena di zanzare?

Non è vero che nelle biopiscine prolificano le zanzare, anzi! Le zanzare nidificano su specchi d’acqua il cui livello è fluttuante durante l’anno e in cui non possano insediarsi i predatori.

Nelle biopiscine la superficie dell’acqua mantiene un livello costante ed è connotata da un lento movimento, che convoglia l’acqua ad un filtro meccanico (skimmer). Inoltre, rane ed altri predatori eviteranno del tutto lo sviluppo delle larve.

Alle zanzare piacciono ambienti paludosi e stagnanti. Sicuramente il contrario di una biopiscina dove l’acqua è ossigenata e povera di nutrienti.

Insomma, non abbiamo mai visto una biopiscina con le zanzare!

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AUTORIZZAZIONI PER BIOPISCINE

La richiesta di autorizzazione sanitaria deve essere effettuata solo per la costruzione delle piscine naturali ad uso pubblico.

Non esiste ancora, in Italia, una normativa ad hoc riguardante le biopiscine. Dipende molto dall’ufficio tecnico del comune in cui si presenta la richiesta di autorizzazione. Ovviamente, lo standard di balneabilità non può essere uguale ad una piscina depurata a cloro! Quindi spesso si fa riferimento ai criteri di balneabilità per laghi e fiumi.

Comunque, la Provincia di Bolzano e l’Azienda Sanitaria Locale hanno elaborato nel 2011 una direttiva dal titolo: Linee guida sulle caratteristiche di qualità dell’acqua, la vigilanza e la gestione delle piscine naturali pubbliche. Per gli standard di qualità si fa riferimento a questa direttiva, che assicura la sicurezza sanitaria dell’acqua della biopiscina.

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